Cura
All'inizio ci sono sensazioni di fatto senza proprietario, perché l'infante non sa ancora di essere un «io», non sa che quella rabbia che lo stravolge è sua; C'è della rabbia. Gli rimane una sola risposta possibile: «spostare sul mondo esterno i processi interni». Melanie Klein
Bambini
Consultazione clinica e terapia per bambini, preadolescenti e genitori a cura della Psicologa Angela Romanelli.
Bambini in età prescolare e scolare che vivono lievi o gravi disagi nella sfera emotiva:
- Problemi nell’area dell’alimentazione: difficoltà nello svezzamento, inappetenza, voracità, obesità;
- Problemi del controllo sfinterico: enuresi, encopresi;
- Problemi del sonno: difficoltà nell’addormentamento, insonnia, paure notturne;
- Disturbi del linguaggio: ritardo, balbuzie, farfugliamento, mutismo elettivo;
- Sintomatologie psicosomatiche: dermatiti, asma, emicrania, gastriti, alopecia;
- Disagi nella sfera emotiva: disturbo d’ansia, difficoltà di separazione, fobie e rituali, tic;
- Difficoltà scolastiche e di apprendimento: inserimento scolastico, disturbo dell’attenzione e iperattività, fobie scolari;
- Disturbi del comportamento e della relazione con gli altri: oppositività, aggressività, isolamento, ansia sociale;
- Conseguenze di lutti o traumi;
- Disarmonie e ritardi nello sviluppo;
- Disturbi dello Spettro Autistico.
Come si sviluppa la terapia
La consultazione prevede uno o più colloqui con i genitori, cui segue di norma l’incontro dello psicologo con il bambino, da solo o in presenza dei genitori. La consultazione ha lo scopo di cogliere la sofferenza che rende difficoltosa la crescita del bambino. Quando è necessario seguire anche la famiglia, essa viene indirizzata a un collega per il percorso di cura più idoneo.
Attraverso i colloqui con lo psicoanalista, i genitori e gli adulti coinvolti nella sua crescita (insegnanti, educatori, ecc.) arricchiscono la loro capacità di ascolto del bambino e di lettura dei suoi comportamenti. Nel caso di una “crisi evolutiva” transitoria, questa prima fase, limitata nel tempo, può essere sufficiente a permetterne il superamento. Non tutti i sintomi di un bambino richiedono analisi, ma è necessaria una raffinata competenza analitica per intervenire correttamente su di essi.
La cura psicoanalitica prevede incontri a cadenza regolare, una o più volte la settimana, in giorni e orari stabiliti, tra il bambino e “un dottore che parla con i bambini”, giocando e disegnando con loro.
Lo psicoanalista incontra periodicamente i genitori, per aiutarli a capire il bambino e per seguire insieme a loro l’evoluzione della cura.
Se qualcuno mi avesse veduto nel cuore, vi avrebbe trovato una struggente tenerezza per le cose e le presenze di quel tempo, per la calda ricchezza di quella vita e i silenzi, gli sguardi, le risate, gli incontri- un entusiasmo di speranza – ed al centro un vuoto uno sgomento, un'angoscia.
C. Pavese
Adolescenti
Consultazione clinica e terapia per preadolescenti, adolescenti e genitori
A chi si rivolge?
- Preadolescenti dagli 11 ai 13 anni
- adolescenti e giovani adulti dai 14 ai 25 anni
Quando rivolgersi a uno psicologo?
- Quando l’adolescente manifesta:
- Disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, obesità;
- Dipendenze: abuso di sostanze, internet e social network;
- Depressione, isolamento e difficoltà relazionali;
- Problematiche relative alla sessualità e all’identità di genere;
- Difficoltà legate all’immagine corporea;
- Disturbi della personalità e del comportamento, atteggiamenti aggressivi e autolesionismo;
- Disagio emotivo, ansia e attacchi di panico
- Difficoltà legate all’apprendimento, bassa autostima e insuccesso scolastico;
Come si sviluppa la terapia
Occorre l’autorizzazione da parte di entrambi i genitori.
Il primo incontro può avvenire con l’adolescente o con i genitori o con entrambi, in base alle esigenze presenti nelle singole situazioni.
La consultazione e la cura prevedono incontri con l’adolescente e, con diverse modalità e frequenze, il coinvolgimento dei genitori.
Il coinvolgimento dei genitori è concordato tenendo conto delle esigenze presenti in ogni situazione. Rispettando la volontà dell’adolescente.
Genitori
Consultazione clinica e terapia famigliare a cura della Psicologa Angela Romanelli
Possono rivolgersi allo psicologo:
Genitori che si trovano ad affrontare problematiche interne alla coppia e al rapporto con i figli:
- Difficoltà nella relazione precoce mamma-bambino: allattamento, svezzamento, inserimento al nido.
- Difficoltà e ansie di separazione dalla figura genitoriale in particolari momenti della vita della del bambino: ingresso scuola infanzia o primaria, passaggi dalla infanzia alla pubertà alla adolescenza.
- Separazione e divorzio.
- Adozione, affidamento.
Quando rivolgersi allo psicologo:
quando il genitore:
- sente in crisi il proprio ruolo educativo
- non riconosce o non comprende più il comportamento del figlio
- sente vani i tentativi di aiutare il figlio
Come si sviluppa la terapia
Il percorso di cura avviene di norma con:
colloqui di incontro con la coppia genitoriale per individuare le modalità di relazione disfunzionali consolidate con il figlio, favorire la pensabilità e il significato dei suoi comportamenti e recuperare l’ armonia familiare, la complicità e l’intimità di coppia.
La frequenza delle sedute è concordata con entrambi i genitori.
Adulti
Consultazione clinica e terapia per adulti.
Possono rivolgersi a uno psicologo:
gli adulti che desiderano affrontare sofferenze o disagi che si sono formati e stratificati nel tempo, o che sono comparsi improvvisamente, per comprenderne le ragioni e individuare le risorse per affrontarli.
Quando rivolgersi a uno psicologo?
Quando si manifestano:
- difficoltà nelle relazioni personali e professionali
- difficoltà o insoddisfazione nella realizzazione di sé stessi
- difficoltà nell’area della sessualità
- traumi
- lutti
- separazioni
- ansia e/o attacchi di panico
- stati depressivi
- fobie
- disturbi ossessivo compulsivi
- disturbi psicosomatici
- disturbi alimentari
- dipendenze da droghe, alcool, gioco, internet
Come si sviluppa la terapia
Il percorso di cura avviene di norma con:
colloqui di condivisione delle problematiche e di ricostruzione della storia del disagio nella vita del paziente per concordare il percorso di cura più idoneo.
La frequenza delle sedute è concordata tra il paziente e il suo psicoanalista e varia per ogni singola situazione.
Coppie
Consultazione clinica e terapia per coppie
Possono rivolgersi a uno psicologo:
le persone che vivono difficoltà nelle relazioni, e nelle dinamiche familiari, affettive, sentimentali e sessuali.
In tempi di rapidi cambiamenti la coppia, coniugale o di fatto, spesso entra in crisi. Frequentemente la risposta più facile è quella di rompere e di cambiare. In questo contesto, l’incontro con lo psicologo, può facilitare nelle coppie in difficoltà l’apertura di uno spazio di pensiero nel quale i problemi vengono affrontati nel tentativo di favorire un miglior clima relazionale e instaurare un diverso stile comunicativo.
Quando rivolgersi a uno psicologo?
Quando nella coppia si manifestano:
- difficoltà di comunicazione
- difficoltà nell’area della sessualità
- difficoltà di procreazione
- rapporti conflittuali
- relazioni extraconiugali
- separazioni
- mediazione familiare
- lutti ed eventi traumatici
Come si sviluppa la terapia
Colloqui di coppia e individuali
Il percorso di cura avviene di norma con colloqui di condivisione delle problematiche e di ricostruzione della storia del disagio relazionale della coppia per concordare le modalità di cura più idonee.
La frequenza delle sedute è concordata dallo psicoanalista con la coppia e varia per ogni singola situazione.
Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
alla felicità.
S.Penna
Anziani
Consultazioni cliniche e terapia per anziani a cura della Psicologa Angela Romanelli
Possono rivolgersi a uno psicologo:
- Persone anziane che si confrontano con il cambiamento della loro realtà, interna ed esterna, in seguito al processo di invecchiamento.
- Figli di persone anziane, che incontrano difficoltà nell’ accompagnamento dei genitori in una nuova fase della loro esistenza.
Quando rivolgersi a uno psicologo? Quando la persona manifesta:
- difficoltà ad adattarsi alle mutate condizioni di vita, alle perdite con cui occorre inevitabilmente confrontarsi (della propria salute o autonomia, del proprio partner, del proprio ruolo nella vita professionale, sociale, familiare, delle condizioni economiche precedenti e del fantasma della perdita della propria vita)
- solitudine e isolamento
- senso di inutilità
Come si sviluppa la terapia
L’incontro con lo psicologo permette di definire un percorso che rispetti e risponda alle specifiche esigenze della persona e porti, attraverso un ascolto competente, a trasformare la crisi in un’occasione per tornare in contatto con il valore e il senso dell’esistenza.
In base alle singole situazioni, il percorso può prevedere:
un sostegno psicologico ai figli che si trovano ad accompagnare i genitori anche per periodi lunghi di invalidità e sofferenza
un affiancamento nella comprensione e costruzione di differenti modalità di relazione con i genitori bisognosi di assistenza. Il coinvolgimento di altri specialisti può essere attivato come supporto per uscire dall’isolamento e dall’impotenza che si attraversa in questa difficile fase del ruolo di figlio.